Come si diventa una stilista

Intervista a Cristiana Curreli

Come si diventa una stilista
QUALI SONO LE 3 ATTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI CHE FAI NEL TUO LAVORO?
Le tre attività più importanti che faccio nel mio lavoro sono: i corsi di Modellistica e confezionamento, dei corsi orientati a insegnare il vecchio mestiere artigianale della sartoria, la sartoria su misura, il mezzo per confezionare capi d'abbigliamento cuciti con e sul cliente, e la sartoria a noleggio, la possibilità di utilizzare macchinari e attrezzature sartoriali pagando il noleggio a ore. Un'altra attività fondamentale nel mio lavoro è la costumistica teatrale per cui posso ideare e creare costumi per compagnie teatrali locali.
 
CHE STRUMENTI UTILIZZI?
Ago e filo, ma anche forbici per stoffa (importantissime) e forbici per carta, macchina lineare, macchina tagliacuci, macchina per cuciture elastiche, spilli, gessi, cartamodelli, bottoni, elastici, sbiechi, passamanerie, tessuti, fodere, termoadesivi, fliselina, colla, martello, pinze, cacciaviti, metro, squadrette, riga, e l'elenco potrebbe non finire mai...
 
COME SI DIVENTA UNA “STILISTA" COME TE?
Stilista non lo sono mai diventata, almeno non ufficialmente, ma lo sono da quando sono nata, disegnavo e ideavo vestiti per tutto quello che poteva essere vestito da quando ho avuto possibilità di tenere un ago in mano. Con il tempo ho affinato tecniche e coscienza stilistica con un corso privato, presso una sarta, di Modellistica e confezionamento durato 3 anni e con una laurea specialistica in Sistemi e comunicazione della moda.
 
IL TUO MOTTO?
Non ho un vero e proprio motto ma ho un nome che sottolinea la mia presenza sartoriale: “SartaSarda”. Queste due parole racchiudono l'essenza del mio lavoro, e credo di qualsiasi lavoro artigianale: l'importanza dello scambio energetico di ciò che siamo e di ciò che diventiamo quando creiamo. Lavorare con le mani vuol dire caricare tutto ciò che si sta creando di un pezzo di sè stessi, infatti in questo lavoro capita spesso che le mani si rifiutino di dare gioia e bellezza a qualcosa che non è capace di assorbire le buone energie, ma come tutti i lavori anche uno così va ultimato, e qui sta l'arte, creare il bello anche dal brutto.
 
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