Come si diventa educatore del gesto grafico

Intervista a Isabella Fantozzi

Come si diventa educatore del gesto grafico
QUALI SONO LE 3 ATTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI CHE FAI NEL TUO LAVORO?
Il mio lavoro riguarda la scrittura manuale e consiste nel favorire la conquista di un movimento grafico fluido e funzionale sia in chi ha difficoltà di scrittura sia in chi deve ancora imparare.
La mia attività professionale, che svolgo ormai da 18 anni, si divide tra:
-    percorsi individuali di potenziamento del gesto grafico con bambini e adulti   che hanno difficoltà di scrittura,
-    organizzazione   di laboratori per il potenziamento delle abilità grafo-motorie nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria  
-     realizzazione di corsi di formazione per insegnanti per la prevenzione delle difficoltà di scrittura attraverso una didattica del gesto grafico.   

CHE STRUMENTI UTILIZZI?
E’ un lavoro che permette di essere molto creativi, ovviamente utilizzo carta e penna   ma anche  matite colorate , pennarelli e tutto quello che si può utilizzare per scrivere .  Per gli “allenamenti“ che servono a  sviluppare la motricità fine delle  mani e delle dita  gli strumenti sono infiniti :  plastilina , mollette,  palline  di spugna  , giochi da tavolo, ecc…  che vengono utilizzati a seconda dell’abilità che va potenziata.

COME SI DIVENTA UNA "E-LEARNING MANAGER" COME TE?
Per diventare Educatori del gesto grafico non c’è uno specifico percorso formativo, ma occorre avere delle competenze e dei requisiti specifici che sono definiti da una Norma Tecnica U.N.I. Educatore del Gesto Grafico (con riferimento alla Legge 14 gennaio 2013 n.4 Norme relative alle attività professionali non regolamentate )  e che devono essere certificate. Il mio percorso formativo parte con una Laurea in Sociologia, successivamente ho conseguito un Diploma Universitario triennale in Consulenza Grafologica ad Urbino, una specializzazione come Grafologo rieducatore della scrittura, un Diploma triennale in Counseling. Inoltre ho frequentato corsi di formazione sui disturbi specifici dell’apprendimento, psicomotricità e neurofisiologia del gesto grafico.

IL TUO MOTTO?
Sbagliando si impara!!!
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